venerdì 23 ottobre 2009

Intervento di Daniele Ferrazza del gruppo Insieme per Asolo

Intervento di Daniele Ferrazza del gruppo Insieme per Asolo al consiglio comunale di giovedì 22.10.09

Alcune considerazioni generali sul Piano casa della Regione del Veneto. Si tratta della legge regionale 14/2009.
La genesi, se vogliamo, è nell'idea di Berlusconi enunciata lo scorso inverno di un piano popolare per la casa.
Prontamente il 10 marzo 2009 la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore all'urbanistica, ha approvato un disegno di legge. Il testo è stato esaminato dalla seconda commissione, emendato e trasmesso all'aula. La discussione è stata lunga e frammentata dalla presentazione di migliaia di emendamenti.
Infine, dopo un lungo braccio di ferro, è stata approvata nella seduta del 1 luglio 2009 con una maggioranza molto modesta: 26 voti favorevoli (i consiglieri regionali sono 60!), 3 contrari (Rifondazione, Verdi, Comunisti italiani) e dieci astensioni (il Partito Democratico).
La legge 14 porta la data dell'8 luglio 2009, è stata pubblicata nel Bur, ed è entrata in vigore l'11 luglio.
Entro il 30 ottobre i Comuni sono chiamati ad esprimere il proprio parere approvando limiti e modalità per rendere applicabile la disciplina prevista dalla legge regionale.
Le finalità della legge 14 sono: agevolare l'ampliamento degli edifici esistenti, agevolare la sostituzione (mediante demolizione e ricostruzione) con ampliamento degli edifici ante 1989, agevolare l'ampliamento delle attrezzature ricettive all'aperto, agevolare la costruzione di pensiline e tettoie su edifici residenziali esistenti per l'installazione di pannelli fotovoltaici.

In estrema sintesi.
La legge consente l'ampliamento del 20 per cento del volume dei fabbricati a uso residenziale e del 20 per cento della superficie se adibiti ad uso diverso. L'ampliamento deve essere realizzato in aderenza o, in caso di comprovata necessità, di un corpo edilizio separato. Nel caso di case a schiera l'ampliamento è ammesso qualora venga realizzato in maniera uniforme su tutte le case. Se vengono usate tecnologie rinnovabili, l'ampliamento è del 30% (art.2).
Nel caso di demolizione e ricostruzione, il bonus edificatorio è del 40% e, in particolari casi, anche del 50% (art.3).
Tutti gli interventi previsti negli articoli 2,3 e 4 sono sottoposti a Dia, dichiarazione di inizio attività (art.6).
E' praticato uno sconto sul contributo di costruzione del 60 per cento per le unità immobiliari prima casa (art.7).

Secondo le stime del Cresme, l'osservatorio dell'Associazione nazionale costruttori edili, nel Veneto l'effetto del Piano casa comporterà la costruzione di nuovi 15 milioni di metri cubi di fabbricati: nella sola provincia di Treviso circa tre milioni di metri cubi e investimenti per 1,2 miliardi di euro.

Il rischio di un nuovo saccheggio del territorio, di nuove costruzioni disordinate e incongruenti, è molto elevato. Anche perch‚ questa legge arriva dopo ben tre condoni: quello del 1985, quello del 1994, quello del 2003.

Vengono spontanee alcune considerazioni.
Si tratta di una legge economica, non di una legge urbanistica. Scrivono Vincenzo Fabris, dirigente regionale dell'Urbanistica, e Bruno Barel, apprezzato avvocato esperto di questioni urbanistiche: Per l'urbanistica il piano casa è l'antitesi della pianificazione, anche se non si sono levate moltissime voci a criticarne l'impostazione. Tuttavia è indiscutibile che una legge che impone modalità e quantità di edificazione confligga con i principi fondamentali, con l'essenza stessa del pianificare: il territorio va governato attraverso un sistema di strumenti urbanistici e non certo con leggi imposte dall'emergenza piuttosto che dalla congiuntura. Il contrasto è evidente a tutti". Una legge che offre come beneficio la difformità dal Piano regolatore generale e tutti i suoi derivati. Pressochè un'eresia per la pianificazione classica, ma in realtà si tratta della precisa trasposizione delle esigenze dell'attuale congiuntura economica e sociale".

Lungi da noi fare un elogio assoluto della pianificazione, che tanti disastri ha provocato anche nel nostro Veneto, ma alcune considerazioni vanno preliminarmente fatte.

Il Piano-casa della Regione Veneto non è dunque una legge urbanistica. E' una legge economica - e infatti così si intitola"Intervento regionale a sostegno del settore edilizio" - dettata dall'emergenza, dalla contingenza, dall'urgenza di fare qualcosa per l'economia.
Secondo noi, ma è una considerazione generale, per ri-animare il settore delle costruzioni sarebbe stato molto più utile e molto più efficace modificare le norme sul Patto di stabilità a favore dei Comuni virtuosi (e saluto con piacere il premio che ha ricevuto il Comune di Asolo) e consentire alle Amministrazione di spendere i soldi - propri - che hanno in cassa per realizzare opere pubbliche e infrastrutture necessarie alle comunità locali: scuole, strade, marciapiedi, attrezzature sportive e per il tempo libero.

Nel merito, è una legge che dà ai ricchi e non dà ai poveri. L'ampliamento di volume o superficie è infatti proporzionale all'esistente, non c'è alcun meccanismo che premi invece chi ne ha più bisogno. Scrive Sara Gnec su Eddyburg: Come sempre accade in questo paese, chi più ha più avrà. Chi possiede una villa di 2000 metri cubi potrà realizzarne altri 400; chi possiede un piccolo alloggio, forse riuscirà a realizzare un ripostiglio". Un vantaggio limitato per chi possiede una casa monofamiliare modesta; un grosso vantaggio per chi possiede una grande villa; un enorme vantaggio per chi possiede alberghi e attività produttive. Un enorme vantaggio infine andrà agli avvocati, vista l'altissima probabilità di contenziosi, con particolare riferimento alle distanze" (citazione Sara Gnec, Eddyburgh).

Questa legge ammette implicitamente il fallimento della legge 11 e della cosiddetta legge blocca-capannoni. Il numero di varianti ante 2006 è sproporzionato, oltre millecinquecento. La considerazione finale è che con questa legge sia stata perduta l'ennesima occasione. Per ragionare sul nostro territorio, per ragionare sul nostro futuro.
Un osservazione di carattere metodologico. Nei mesi scorsi, un interessante questionario è stato sottoposto a un campione di cittadini sulla qualità ambientale, in vista del Pat. I suoi risultati forse andrebbero usati in maniera più frequente quando parliamo del nsotro territorio e del suo futuro.
Anche qui è stata, a nostro parere, perduta un'occasione: quella di coinvolgere, ascoltare, recepire le istanze dei nostri cittadini e delle nostre associazioni, che avrebbero potuto rendere questa discussione molto più utile per la coesione sociale - e Dio solo sa quanto ce ne sia la necessità in questo momento - e per un lavoro più apprezzato.

Alcune osservazioni, infine, di carattere specifico sulle norme che andiamo ad approvare.

Troviamo corretta l'applicabilità alla sola prima casa e non alle seconde case, con preghiera di predisporre verifiche e controlli adeguati. Naturale la restrizione alle costruzioni nelle aree di tutela ambientale, che per il Comune di Asolo è molto ampia.
Sui condomini e le case a schiera. La legge prevede, con l'accordo di tutti i proprietari e secondo un progetto unitario, l'ampliamento di queste tipologia di fabbricati. Le case a schiera, in particolare, sono ambienti molte volte piccoli dove è più presente di altri la necessità di spazi per i figli. Chi ha una casa più grande è certamente agevolato. Questa norma è più necessaria per chi vive in case a schiera che in ville singole. Chiediamo dunque che sia riconsiderata l'esclusione delle case a schiera, facendole rientrare nei benefici della presente legge, sempre secondo lo spirito della legge (progetto unitario).

L'applicazione della Dia. Serve senz'altro a snellire la burocrazia, sapendo inoltre che i professionisti si assumono una grande responsabilità. Ora, è un bene snellire la burocrazia ma ci• non deve essere fatto a scapito del controllo del territorio. E' bene che gli interventi più delicati, soprattutto in zona collinare, debbano essere controllati dall'ufficio tecnico attraverso un permesso a costruire, che consente un maggiore controllo del territorio perchè rende responsabili degli interventi anche gli uffici preposti e la commissione edilizia. La Dia è una pratica che ha trovato una sua iniziale giustificazione per i piccoli interventi. Applicarla anche ad interventi fino a 450 metri cubi mi sembra eccessivo. Opportuna appare anche l'adozione di un modello comune completo ed esaustivo, sull'esempio del Comune di Vittorio Veneto.
Per le tettoie. Il tema è delicato: possono avere superficie pari a 60 metri quadri, un'altezza di 2,50 dal pavimento o 3.50 dal piano di campagna. Ora pensiamo se gran parte delle abitazioni collinari iniziano a chiedere una tettoia per il fotovoltaico, dove magari sotto mettere l'auto. Avremmo un tappeto non proprio compatibile col nostro ambiente. E' bene quindi prestare molta attenzione.
Per gli interventi sugli annessi rustici con ampliamenti fino a 150 metri quadri sarebbe, credo, opportuno l'avallo di una perizia agronomica che giustifichi tale intervento per necessità.
Una particolare attenzione spero sia stata riservata ad un'attenta analisi del patrimonio pubblico comunale, ai fini di una sua valorizzazione spero abbia trovato una verifica sul patrimonio pubblico comunale.

Daniele Ferrazza

1 commento:

  1. Adesso che ho riletto la relazione sul piano casa ti posso dare conferma che come tecnico del settore è stata molto equilibrata.
    Hai evidenziato l'attenzione per l'ambiente e il territorio asolano e al tempo stesso la necessità per la popolazione più bisognosa di avere degli spazi adeguati per una sana vivibilità della famiglia. Può essere una buona legge se integrata con un PAT.e un PI. ben studiato. Ci sono delle strategie in materia urbanistica che possono migliorare di molto l'urbanistica anche dei nostri paesi così sino ad oggi bistrattati. Quando ci sarà modo le illustreremo nella maniera più adeguata. Al momento posso dire che le decisioni prese sul Piano Casa nel COMUNE DI ASOLO sono soddisfacenti anche se molte incognite non sono ancora chiarite ad esempio sulle tettoie per gli impianti fotovoltaici. La burocarzia è stata snellita forse a scapito dei controlli. Speriamo in un buon lavoro da parte dell'ufficio tecnico del comune di Asolo.
    Ottimo comunque l'intervento di INSIEME PER ASOLO IN MATERIA URBANISTICO-AMBIENTALE

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